A Taranto Vecchia arrivano gli asini operatori ecologici
La raccolta differenziata porta a porta nella Citta Vecchia di Taranto affidata all’asino autoctono di Martina Franca.
Elsa ed Esmeralda, questi i nomi delle due asine che, con gentile civetteria femminina, si sono offerte alla vista del pubblico della Fiera del Levante all’ingresso del Salone dell’Agroalimentare suscitando l’interesse dei visitatori e l’entusiasmo dei bambini. Le due giovani asine, provenienti dalla Masseria Russoli di Crispiano hanno fatto da grazioso prologo alla conferenza stampa di presentazione del progetto sperimentale per la raccolta differenziata porta a porta nella Città Vecchia di Taranto con l’ausilio degli asini della riserva genetica dell’Asino di Martina Franca. La conferenza stampa si è svolta all’interno dell’Area delle Masserie Didattiche (Pad. 18 FdL) alla presenza anche di alcune scolaresche.
Il progetto sarà avviato dall’AMIU di Taranto che ha raccolto la sollecitazione dell’Associazione Officine Taranto.
La sperimentazione si svolgerà con il supporto del servizio veterinario della ASL e con la supervisione delle associazioni animaliste del territorio.
“Il nostro suggerimento – ha detto il presidente dell’Associazione Officine Taranto Fabrizio Iurlano - si colloca in una prospettiva di turismo e di lavoro. Gli asini che saranno impiegati per la raccolta differenziata ospitati nella Citta Vecchia di Taranto. Pensiamo che il nostro progetto sperimentale possa costituire un modello da esportare in altre città”.
“Stiamo svolgendo un’intensa opera di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini per incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti – ha specificato il presidente dell’AMIU di Taranto Federico Cangialosi – che gli asini permetteranno di potenziare. Potremo, infatti, servire singolarmente e più agevolmente anche e utenze commerciali presenti nella Città Vecchia”.
Il sottosegretario per le Politiche Agricole Giuseppe Castiglione ha posto l’accento sulla importanza di conservare le razze autoctone e sulla rilevanza della biodiversità e della tracciabilità.
“Il latte degli asini – ha detto Castiglione rivolgendosi in particolar modo alle scolaresche – è assimilabile a quello del latte materno per le particolari proprietà nutrizionali e benefiche. La qualità delle produzioni è fondamentale. Conoscerne la tracciabilità non è soltanto sinonimo di qualità ma ci parla anche delle specificità del territorio e dell’ambiente”.
“Il progetto pilota che inauguriamo a Taranto – ha spiegato l’ assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni – si inserisce in una serie di iniziative che intendiamo promuovere per valorizzare una razza autoctona importante e pregiata la cui storia si intreccia con quella dei luoghi e della gente della nostra regione. L’impiego dell’asino di Martina Franca per la raccolta differenziata nei vicoli e nelle zone della Citta Vecchia di Taranto, di difficile accesso ai comuni mezzi di raccolta, ci permette di efficientare il servizio ma anche di recuperare la memoria storica di uno stile di vita”.
“Voglio ricordare – ha continuato Nardoni – che abbiamo pubblicato un bando per affidare in concessione gli asini di Martina Franca per scopi didattici, terapeutici e altro purché rispettosi di modalità operative che tutelino la dignità e l’integrità degli animali. A tal proposito mi piace evidenziare che Masseria Russoli, dove sono allevati e custoditi 110 asini, diventerà Masseria Didattica e che saranno avviati, in collaborazione con personale altamente qualificato, percorsi di onagroterapia per portatori di disabilità”.