L’alluvione del 13 ottobre a Parma
Quali sono state le criticità (precipitazioni atmosferiche e considerazioni climatiche) che hanno provocato l’esondazione del torrente Baganza e l’alluvione di una estesa zona della città di Parma.
di Fabio Bussetti
Prima di analizzare l'evento alluvionale che ha colpito la città di Parma il 13 ottobre 2014 ci sembra doverosa una presentazione dei nostri "protagonisti".
Il Torrente Parma, lungo 94 km, nasce dalle pendici del Monte Marmagna, 1852 m. s.l.m. , ha un bacino idrografico di 815 kmq ed ha una portata media di 113 m3/s.
Il Torrente Baganza, affluente principale del Parma, invece, ha una lunghezza di 50 km, nasce dalle pendici del Monte Borgognone ed ha una portata media di 52 m3/s: una caratteristica della valle del torrente stesso è quella di essere molto ristretta ed allungata con la maggior parte degli affluenti situati sulla destra idrografica.
Alcune considerazioni climatiche opportune sono le seguenti, riportando i diagrammi ombrometrici di Marra (località sita nell’Appennino Parmense), 850 m. s.l.m. e Parma, 52 m. s.l.m.
La piovosità annua di Parma è di 843,4 mm, mentre quella di Marra è di 1340,3 mm, con evidenti picchi autunnali tra ottobre e novembre.
Dalla sera di domenica 12 ottobre 2014 il cedimento dell'alta pressione ad est e il conseguente ingresso di un sistema frontale atlantico portava ad un peggioramento più esteso su tutto il Nord Ovest.
All'inizio della mattinata del 13 ottobre le precipitazioni, già intense, interessavano una porzione limitata dell'Appennino parmense, compresa tra la destra idrografica del Torrente Baganza e la sinistra del Parma.
Mettiamo a confronto i dati dei pluviometri di Marra e Berceto.
Tabella 1. Confronto dati pluviometrici Marra-Berceto.
La distanza tra Marra e Berceto è di 6.5 km in linea d'aria, ed inoltre, Berceto si trova alla sinistra idrografica del Torrente Baganza.
Interessante è il confronto alle ore 10 dei pluviometri di Marra e Berceto: il primo registra una precipitazione di 81 mm, il secondo, invece di 0 mm.
Incredibili sono le differenze dei valori totali: 306,6 mm Marra, contro i 69,8 mm di Berceto.
La diversità della cumulata delle precipitazioni è interpretabile dal fatto che sulla zona interessata dall'evento ci fossero una serie di temporali autorigeneranti che in autunno si formano con una certa frequenza, dovuto al fatto che ad ottobre la temperatura del mare è ancora alta, intorno ai 20°C. Inoltre le correnti umide dalla costa tirrenica nella loro migrazione verso est si sono condensate vuoi per orografia e condizioni morfologiche in aree molto ristrette. La tabella 2 è abbastanza chiara sul confronto delle cumulate.
Dopo l'analisi delle precipitazioni ci sembra interessante fare un confronto sul livello idrometrico del Baganza e del Parma spostandoci dalla montagna alla pianura.
Tabella 3. Confronto tra i valori di Piena di Baganza a Marzolara e a Parma sul Ponte Nuovo
Si nota che c'è uno sfasamento di un'ora tra il dato di Marzolara e di Ponte Nuovo (o Carrettieri), rispettivamente 2,8 m alle 15 e 5,04 m alle 16: empiricamente vuol dire che la piena si spostava con una velocità di 21,74 km/h, pari a 6 m/s.I dati del confronto si basano sui livelli idrometrici misurati sul ponte di Marzolara e sul ponte nuovo a Parma, purtroppo non si riesce a determinare il dato di Berceto in quanto la stazione non era attiva.
Si nota a Parma dopo un'ora un abbassamento di 1,20 m del livello idrometrico, che cala sensibilmente nelle ore successive.
La perturbazione ha seguito le ondate di piena di Parma e Baganza, in quanto il massimo delle precipitazioni è avvenuto nell'alta pianura nel primo pomeriggio tra le ore 13 e le ore 16 e questo probabilmente ha alimentato ulteriormente i fiumi già in piena, mentre nella montagna fortunatamente, dopo le 16 le precipitazioni si sono notevolmente ridotte.
Riportiamo la tabella dei dati del Torrente Parma, dopo le considerazioni fatte sul Baganza.
Tabella 5. Dati idrometrici del Torrente Parma
Si nota che i massimi della piena del Parma a Corniglio e Langhirano, quasi coincidono, anche se nella prima località è iniziata intorno alle 12; la cassa di espansione ha avuto il suo massimo intorno alle 14, mentre nel Ponte Verdi alle 16, quasi in coincidenza con quella del Baganza a Ponte Nuovo (Ponte dei Carrettieri). Colorno invece ha avuto il suo massimo intorno alle ore 2 del giorno 14: ritardo dovuto probabilmente alle pendenze molto più lievi ed alle dispersioni che si possono avere nella pianura.
In conclusione si possono fare alcune considerazioni:
- La piovosità di Marra del giorno 13 ottobre 2014 è due volte tanto quella che cade di solito ad ottobre, 306,6 mm contro i 149,6. (dati dexter ARPA)
- La pioggia, nell'area dove si è avuta la massima piovosità, ha alimentato sia il torrente Baganza che il Torrente Parma. Consideriamo che proprio nella destra idrografica del Baganza ci sono la maggior parte dei suoi affluenti.
- Interessante il confronto con le cumulate di Berceto e Marra, dove, nonostante la vicinanza, si sono registrati valori di piovosità molto differenti, 69,8 mm contro 308 mm. (dati dexter ARPA).
- Manca il livello idrometrico del Baganza a Berceto, ma si suppone che l'alluvione che ha colpito la piscina sia avvenuta intorno alle 12, mentre la differenza tra i picchi massimi di Marzolara e Parma è di un'ora, alle 15 nella prima località, alle 16 nella seconda. (dati dexter ARPA)
- Si nota che Parma e Baganza hanno avuto i loro massimi in città in contemporanea, in una situazione di risonanza. Sicuramente le casse di espansione hanno rallentato l'ondata di piena del Parma, dato che sono passate due ore tra i massimi di Marano e Ponte Verdi.
- Probabilmente la cassa di espansione sul Baganza avrebbe rallentato la piena, visto che la distanza tra Marzolara e Parma, di 21 km. è stata colmata in un'ora.
- In ogni modo il Baganza ha raggiunto il valore record di portata di 320 m3/s, e nel Parma si è raggiunto il massimo valore idrometrico a Ponte Verdi di 3,99 m (dati dexter ARPA).