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In Italia la raccolta differenziata è cresciuta del 64% negli ultimi 8 anni

In Italia la raccolta differenziata è cresciuta del 64% negli ultimi 8 anni

Cresce la raccolta differenziata, in particolare dei rifiuti organici, cambiano metodi e strumenti, crescono i costi di raccolta con il porta a porta, di trasporto e di trattamento ma meno del previsto.

Sono questi, in estrema sintesi, i risultati più rilevanti dello studio Analisi dei costi della raccolta differenziata della frazione organica realizzato da Bain & Company per UTILITALIA, la federazione che riunisce le imprese energetiche, idriche e ambientali.
Lo studio è stato condotto su un campione d'imprese mono- (71%) e multiutility (29%) aderenti a Utilitalia – che servono 13 milioni di cittadini raccogliendo un quarto dei rifiuti organici prodotti in tutto il Paese – rappresentativo della realtà nazionale per tipologia, volumi di rifiuti raccolti, distribuzione geografica, dimensioni del bacino d'utenza, popolazione dei comuni serviti.
I dati raccolti vengono messi a confronto con quelli del 2007 che furono alla base della prima edizione dello studio, periodicamente aggiornato. Innanzitutto, le quantità: se nel giro di 8 anni la raccolta differenziata dei rifiuti urbani in Italia è cresciuta del 64%, raggiungendo i 13,4 milioni di tonnellate, è la frazione organica quella che più ha contribuito a questo incremento (+132%). Per fare un paragone, nello stesso arco di tempo la raccolta differenziata dei rifiuti da imballaggio è cresciuta solo del 35%.
A contribuire a questo risultato è stata sicuramente l'evoluzione dei metodi di raccolta, con un forte ridimensionamento della classica raccolta stradale (passata dal 47 al 26%) e una speculare crescita del porta-a-porta, che dal 53 balza al 74%. In molte realtà (32% del campione), comunque, i due metodi di raccolta convivono.
Il porta-a-porta consente d'intercettare percentuali sensibilmente più elevate di rifiuto differenziato ma presenta costi di raccolta più elevati rispetto ai sistemi di tipo stradale.
Il costo medio della raccolta, nel 2007 era pari a 105 euro/tonnellata. Nel 2014 avrebbe raggiunto 144 euro/tonnellata se non fosse stato per un incremento di efficienza industriale che ha permesso di risparmiare il 12%. Oggi il costo medio di raccolta (stradale + porta a porta) si attesta su 132 euro/tonnellata.
Aggiungendo 22 euro/ton per il trasporto e 88 euro/ton per il trattamento si arriva a 242 euro a tonnellata per la filiera completa dei rifiuti organici.
Filippo Brandolini, vicepresidente di Utilitalia - “la raccolta differenziata dell'organico funziona. Le aziende negli anni, hanno fatto di più e con costi minori. Nel nostro Paese, però, non c'è ancora una coerenza impiantistica e non riguarda la solita differenza Nord-Sud. Gli impianti si sono sviluppati bene solo dove c’è stata una programmazione pubblica, cui sono seguiti interventi industriali, pubblici o privati. Potremmo essere un esempio a livello europeo, ma dobbiamo poter contare su un quadro di regole certe. In questo senso dobbiamo leggere in termini molto positivi quanto contenuto in uno decreti Madia, che prevede la nascita dell'Autorità di regolazione, che potrà così definire le regole di supporto al sistema industriale”.


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