Per il riciclaggio, General Industries Deutschland si affida ai trituratori a elevata efficienza energetica e a bassa emissione di CO2 di Vecoplan
Con due nuovi trituratori di Vecoplan, nel trattamento di complessi rifiuti post consumer General Industries Deutschland (GID) è in grado di lavorare un ampio ventaglio di materiali e di alimentare gli estrusori in modo continuo.
Lavorare in modo ancora più efficiente dal punto di vista energetico e ridurre ulteriormente l’impronta di CO2 – ecco i due motivi per cui General Industries Deutschland (GID) ha scelto i trituratori di Vecoplan. Presso la sede di Eschwege, l’azienda ricicla complessi rifiuti post consumer di materie plastiche espanse (EPP/EPE/EPS) nonché rifiuti post-industriali sotto forma di agglomerati e residui di taglio o stampo. Le macchine sono in grado di trasformare un ampio ventaglio di materiali per requisiti speciali e di alimentare continuamente gli estrusori.
«Ci concentriamo intenzionalmente su mercati di nicchia e siamo leader nel nostro settore», spiega Matthias Henning. È il Direttore generale della General Industries Deutschland GmbH, abbreviata in GID. L’azienda esiste da quasi 30 anni. «L’ha fondata mio padre e già allora si occupava con passione del tema del riciclaggio – in un’epoca in cui il riciclaggio non era ancora un problema», racconta. Matthias Henning è entrato in azienda quasi dieci anni fa. Se da un lato il padre aveva creato un’azienda molto diversificata, il figlio ha voluto concentrare le proprie energie solo su alcuni settori: «Sapevo che per competere con le aziende più grandi avremmo dovuto imporci in alcune nicchie di mercato – come una boutique che propone abiti più belli e fuori dal comune per le occasioni speciali rispetto a una catena di grandi magazzini e che può anche comportare costi più elevati.» GID entra in gioco quando le soluzioni standard non sono più sufficienti per gli utenti.
Ben 50 collaboratrici e collaboratori lavorano in diverse sedi: presso la sede centrale di Kassel – dove è presente uno stabilimento di produzione e uno stabilimento per i servizi logistici – nonché nella sede di Eschwege. Qui, l’azienda trasforma le materie plastiche leggere in polipropilene espanso (EPP), polietilene espanso (EPE) e polistirene espanso (EPS) in materie prime secondarie di alta qualità. Esse si presentano inoltre sotto forma di rifiuti d’imballaggio provenienti da merci importate (imballaggi a perdere) e di imballaggi a fine vita (imballaggi riutilizzabili) provenienti soprattutto dal settore automobilistico. Nel 2023, GID ha investito oltre 2,5 milioni di euro in tecnologie di riciclaggio per la sede di Eschwege, ampliandola ulteriormente: un nuovo impianto di riciclaggio e di trattamento delle materie plastiche può produrre ulteriori 11'000 tonnellate di rigranulato di materie plastiche all’anno in aggiunta alla capacità esistente di 7'000 tonnellate.
Un’efficiente tecnologia di triturazione
Prima dell’immissione in entrambe le linee di estrusione, il materiale va triturato. «Il trituratore a nostra disposizione non aveva nemmeno tre anni ma il continuo aumento dei requisiti lo stava portando permanentemente al limite», illustra Matthias Henning. Era difficile – se non impossibile – trattare rifiuti complessi come reti, funi e pellicole: si impigliavano continuamente intorno al rotore. La triturazione di alcuni materiali da parte dell’azienda GID era pertanto limitata. «Non faceva per noi, perché intendevamo offrire soluzioni adeguate a sfide particolari», afferma il Direttore generale. Inoltre, senza un convertitore di frequenza, la macchina funzionava sempre a pieno carico. Il consumo di energia elettrica aumentava quindi notevolmente. Ciò costituiva un grande svantaggio, poiché l’azienda presta un’attenzione meticolosa al consumo di energia in ogni singola fase – dalla consegna del materiale al riciclato finito. Nella sede di Eschwege, i costi energetici ora rappresentano quasi la metà dei costi totali.
I responsabili hanno esaminato diversi trituratori e la scelta è infine ricaduta su due fornitori – uno dei quali era l’azienda Vecoplan AG. L’azienda specializzata con sede principale a Bad Marienberg nel Westerwald sviluppa impianti per triturare, convogliare, separare e immagazzinare legno, biomassa, materie plastiche, carta nonché rifiuti domestici e commerciali. «Offriamo consulenza ai nostri clienti, pianifichiamo la tecnologia e troviamo insieme le soluzioni specifiche», spiega Philipp Güth, Direttore commerciale territoriale presso l’azienda GID. A tale scopo, Vecoplan forma team di tecnici applicativi e di addetti commerciali. Prosegue Philipp Güth: «Tra le nostre mansioni rientrano naturalmente anche la gestione globale del progetto nonché il montaggio, la messa in servizio e un’assistenza completa.»
Flessibili ed estremamente efficienti dal punto di vista energetico
Il primo contatto è avvenuto alla fiera IFAT 2022 di Monaco di Baviera. Presso lo stand fieristico di Vecoplan, Matthias Henning ha esposto a Philipp Güth i requisiti necessari in termini di tecnologia di triturazione efficiente dal punto di vista energetico, affidabile e, soprattutto, flessibile. «Per le due linee di estrusione abbiamo fornito un trituratore VIZ 1700 con una produttività di circa 2'000 chilogrammi e un VIZ 1300 con un rendimento di quasi 1'200 chilogrammi all’ora», spiega Philipp Güth. «I nostri trituratori Vecoplan Infinity hanno un’elevata disponibilità, convincono per i costi d’esercizio ridotti e la massima portata e lavorano un ampio ventaglio delle più diverse materie plastiche.» Lo sviluppo si è concentrato sulla flessibilità della geometria di taglio. Vecoplan è in grado di adattare la macchina in modo dettagliato ai requisiti di entrata e di uscita attraverso l’equipaggiamento del rotore e delle lame nonché la corrispondente scelta del vaglio. L’efficienza può essere regolata con esattezza tramite le interfacce. «Ci ha convinto l’azionamento HiTorc con valori di avviamento e coppia elevati», afferma Matthias Henning, Direttore generale di GID. Grazie all’assenza di elementi di trasmissione meccanici quali trasmissioni a cinghia o a ingranaggi, volani e accoppiamenti, l’azionamento diretto ha un grado di efficienza fino al 15% superiore. Rispetto ad altri azionamenti elettromeccanici, i trituratori equipaggiati in tal modo possono ottenere risparmi di energia fino al 40%, addirittura fino al 60% rispetto ad azionamenti idraulici. Ciò riduce notevolmente non solo i costi dell’elettricità ma anche le emissioni di CO2.
Un argomento molto convincente per GID. L’azienda si avvale di un istituto esterno per determinare le emissioni totali di CO2 della catena del valore aggiunto generate durante il trasporto dei materiali, l’estrusione e la triturazione. Matthias Henning prosegue: «Abbiamo pertanto confrontato preventivamente anche i valori di riferimento delle macchine che i produttori ci avevano offerto. Vecoplan ci ha convinto grazie al suo concetto di azionamento a elevata efficienza energetica – che ha rappresentato un ulteriore importante criterio decisionale.»
Neutralità carbonica sin dall’inizio
Per i rifiuti d’imballaggio in EPP/EPE, voluminosi e al contempo molto leggeri, GID ha realizzato un sistema di ritiro intelligente. Per riciclare gli imballaggi nel modo più efficiente possibile riducendo le emissioni di CO2, l’azienda ha allestito punti di raccolta in tutta Europa, dove i rifiuti d’imballaggio vengono prima compattati. In tal modo, un autocarro trasporta una quantità di materiale per la quale sarebbero necessari 22 veicoli.
A Eschwege, i carrelli elevatori alimentano i rifiuti pallettizzati e selezionati direttamente nei trituratori. Il VIZ 1700 trasforma in balle i residui d’imballaggio pressati e gli scarti di produzione nonché gli agglomerati. Presso l’azienda GID, le balle hanno dimensioni massime di 1'200 x 800 x 500 millimetri. Alle quali si aggiungono pellicole estensibili, funi e reti. A Eschwege, il più piccolo VIZ 1300 tritura rifiuti fino a un massimo di 1'200 x 400 x 400 millimetri. Il materiale in ingresso, costituito da diverse materie plastiche, è indurito privo di impurità. Vecoplan ha inoltre fornito trasportatori a nastro piani con un piccolo buffer intermedio che trasporta il materiale frantumato agli estrusori. I tamburi con testine magnetiche al neodimio separano anche i materiali estranei facilmente magnetizzabili. «Siamo stati in grado di impostare parametri fissi quali il comportamento di spinta o la velocità, senza doverli modificare durante l’esercizio», spiega Philipp Güth. Gli impianti funzionano parzialmente a una velocità del 25%, mentre il vecchio trituratore funzionava sempre al 100%.
Eliminazione del rischio di infortuni
Per Matthias Henning, la sicurezza dei macchinari costituisce un ulteriore aspetto importante. «Con il nostro precedente trituratore continuavano a verificarsi infortuni durante gli interventi di manutenzione», racconta. «La causa era principalmente dovuta alla necessità di ruotare manualmente il rotore durante la sostituzione delle corone di taglio.» Con l’azionamento HiTorc, il VIZ può spostare il rotore nella relativa posizione di manutenzione a bassa velocità. È presente una modalità speciale per impostare il gioco tra i taglienti in modo perfetto e sicuro all’esterno della macchina. Grazie allo sportello a rotazione idraulica sul fondo, tutti i lavori possono essere eseguiti in modo ergonomico. E il concetto delle piastre portautensili avvitate con corone di taglio di dimensioni variabili rende superflua la sostituzione del rotore.
Sofisticato concetto di digitalizzazione
I due trituratori sono dotati del Vecoplan Smart Center (VSC), in cui l’intuitivo pannello di controllo VSC.control è integrato nell’efficiente concetto di digitalizzazione. Esso funge da mezzo di comunicazione per il comando moderno e il collegamento diretto con Vecoplan. Grazie a VSC.connect, le macchine vengono collegate in rete. Offre inoltre la possibilità di accedere online a servizi aggiuntivi quali l’assistenza remota, gli indicatori chiave di prestazione nonché un database dei media.
«Possiamo utilizzarlo per controllare lo stato dei trituratori dall’iPad intervenendo noi stessi all’occorrenza», afferma Matthias Henning. «Questo aspetto è importante soprattutto durante i fine settimana, quando né io né il responsabile aziendale siamo presenti in sede.» Gli indicatori chiave di prestazione includono non solo la portata per unità di tempo ma anche il consumo di energia elettrica. Si ottengono così informazioni sull’efficienza della trasformazione del materiale. Grazie a questa possibilità, l’azienda GID può presentare i costi effettivi ai suoi clienti in modo ancora più trasparente.
Inoltre, con il VSC è possibile misurare la temperatura del materiale in uscita in continuo. Un rotore troppo caldo può causare la fusione di alcune materie plastiche che possono conseguentemente incollare i componenti. In passato, ciò ha ripetutamente causato tempi di inattività non pianificati durante il funzionamento continuo. «Grazie al Vecoplan Materialkühlung (VMK) – il raffreddamento materiale di Vecoplan – siamo in grado di controllare costantemente la temperatura e di raffreddarla solo quando il processo lo richiede», spiega con soddisfazione il Direttore generale dell’azienda GID. Inoltre, il responsabile aziendale può collegarsi da remoto alle macchine in qualsiasi momento. Tiene sotto controllo tutte le aree critiche tramite una fotocamera. In tal modo si riducono al minimo i guasti.
Il giusto partner al proprio fianco
Grazie all’efficiente tecnologia di triturazione di Vecoplan, l’azienda GID ha ridotto i costi energetici e aumentato la produttività – ed è ora in grado di trattare un ventaglio significativamente più ampio di materiali. «Ciò ci rende ancora più interessanti per la nostra nicchia, perché abbiamo la risposta giusta per ogni materiale», sottolinea il Direttore generale Matthias Henning. Ritiene fondamentale anche l’assistenza. «Siamo una piccola azienda. Cosa accadrebbe se necessitassimo rapidamente di supporto? Riusciamo a parlare solo con un call center o subito con un esperto? Con Vecoplan sappiamo bene con chi ci interfacciamo.»