Il biodigestore di Novi Ligure
Energia dalla trasformazione dei rifiuti grazie alle tecnologie Cesaro Mac Import
È stato inaugurato il biodigestore nell’impianto Srt di Novi Ligure che avrà una capacità di trattamento di 18.000 tonnellate di rifiuti l’anno, di cui 12.000 di rifiuti organici e 6 mila di ligneo-cellulosici. Il digestore, fornito dalla società Cesaro Mac Import, permetterà di recuperare energia dal biogas prodotto dalla trasformazione dei rifiuti. Il gas metano prodotto durante il processo sarà utilizzato per la produzione di energia elettrica.
La stima per il nuovo impianto di Novi è di una produzione annuale di circa 2 milioni di metri cubi di biogas, trasformati in 4 milioni di kWh, pari circa all’energia consumata da 1000 abitazioni.
Srt, la società pubblica per il recupero e il trattamento dei rifiuti serve un totale di oltre 211.000 abitanti di 116 Comuni sul territorio novese, tortonese, ovadese e acquese e , ha come obiettivo il continuo miglioramento delle proprie prestazioni ambientali e per questo motivo ha avviato il nuovo impianto di digestione anaerobico.
ll digestore con tecnologia Axpo Kompogass è integrato con un impianto di compostaggio già operativo di proprietà di Srt.
Tutte le lavorazioni sono all’interno di capannoni al chiuso e dotati di aspiratori delle arie esauste al fine di non creare problemi di odori all’esterno.
Nell’impianto di Novi Ligure, operano macchinari Doppstasdt che garantiscono affidabilità, durata e produttività.
L’impianto è diviso in quattro settori. Il primo è l’area accettazione dove avviene la triturazione del rifiuto in ingresso. Lavorano un trituratore veloce della Serie Ak per sfibrare e omogeneizzare completamente vegetale e organico e un trituratore lento Serie DW che riesce a gestire matrici ardue per dimensione e qualità merceologiche.
Il rifiuto viene poi trasferito con nastri trasportatori, dotati di deferrizzatore per il recupero dei metalli, ad un vaglio che seleziona la pezzatura del materiale.
Il secondo settore è definito dalla vasca di stoccaggio del materiale pretrattato. Questo bunker è servito con un carroponte e una benna a polipo che prende il materiale, lo mette su una tramoggia di pesatura e questa tramoggia carica le coclee che trasferiscono il materiale nel biogigestore in maniera continua.
Il biodigestore lavora su processo biologico in assenza di ossigeno. Il materiale, all’interno, subisce 4 fasi (idrolisi, acidogenesi, acetogenesi, metanogenesi) in cui viene aggredito da batteri che poco alla volta lo degradano e portano alla formazione di metano e anidride carbonica, costituendo biogas e quindi energia elettrica. La matrice transita verso l’uscita in media in 15 giorni.
All’interno del digestore anaerobico non sono presenti componenti soggetti a manutenzione. La miscela all’interno del digestore è tenuta in movimento da un albero rotante ad asse orizzontale che previene depositi galleggianti garantendo produzione ottimale di biogas. Il livello di carico del digestore viene mantenuto ad una altezza interna della vasca di circa il 60%
L’alimentazione e lo scarico sono in continuo. Alla fine del processo si ottiene un refluo liquido con sostanza secca molto bassa (meno del 2%) e una parte solida intorno al 30 – 35% che viene indirizzata verso l’impianto di compostaggio di proprietà di Srt in Tortona.
Le emissioni dei fumi sono garantite entro i limiti di legge grazie all’applicazione di un post bruciatore.
Il processo termina con il gruppo di cogenerazione per la produzione di energia elettrica.
di Laura Veneri