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Ecopneus nella Green economy

Ecopneus nella Green economy

Gli impatti economici, sociali e ambientali sul Paese del recupero dei Pneumatici Fuori Uso.

Emissioni per 347 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti evitate grazie all’utilizzo di gomma riciclata al posto di gomma vergine, 3,2 miliardi kWh di energia risparmiata; 1,3 milioni di m3 acqua non consumata nel ciclo produttivo della la produzione di gomma vergine, dell’acciaio e degli altri componenti del pneumatico. Queste le principali evidenze ambientali del Report Sostenibilità 2013 che Ecopneus ha presentato oggi insieme a Edo Ronchi della Fondazione Sviluppo Sostenibile, Massimo Beccarello di Confindustria, il Sen. Giuseppe Marinello Presidente Commissione Ambiente al Senato, l’On. Ermete Realacci Presidente Commissione Ambiente alla Camera e Barbara Degani Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Ambiente.

Il sistema Ecopneus si basa su una rete di imprese (56 aziende di logistica per la raccolta e il trasporto dei PFU, 27 imprese di trattamento e 11 impianti di recupero energetico) che con 689 addetti direttamente impiegati hanno consentito nel 2013 il recupero di 247 mila tonnellate di PFU prelevati presso oltre 33mila gommisti su tutto il territorio nazionale. Ecopneus ha reimpiegato in modo efficiente un valore economico complessivo di 73,9 milioni di euro raccolto attraverso i contributi ambientali, peraltro ridotti in media del 23% in tre anni, consentendo anche un risparmio sull’importazione di materie prime stimato in 110 milioni di euro.

“In Italia le barriere culturali e burocratiche - commenta Giovanni Corbetta, Direttore Generale Ecopneus - rallentano l’utilizzo della gomma da PFU, viceversa diffusissimo in tutta Europa e in tanti altri Paesi, per le due applicazioni principali, che sono i manti stradali e i campi di calcio artificiali e le pavimentazioni sportive. Un cambio di passo in questa direzione ci consentirebbe lo sviluppo di quella recycling society che è un pilastro della politica UE sull’ambiente”.

Il Rapporto di Sostenibilità 2013 di Ecopneus è stato realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

“Il modello Ecopneus - afferma Edo Ronchi, Presidente della Fondazione - è un esempio virtuoso di come si possa creare occupazione e valore aggiunto per il Paese puntando sul riciclo di materia e il recupero di energia da prodotti giunti a fine vita. Applicando l’approccio della Fondazione per la prima volta è stato possibile fornire una misura degli impatti ambientali, sociali ed economici connessi alle attività di raccolta, trasporto e trattamento dei PFU, nonché del contributo della filiera alla transizione verso una Green economy in Italia.”

“E’ necessario insegnare ai nostri figli fin da piccoli il rispetto per l’ambiente, solo così riusciremo a garantire loro un futuro migliore. Oggi il sistema dei rifiuti vede l’Italia divisa in due, al nord è ormai una opportunità economica e in molte parti continua ad esser eun’emergenza.  La green economy un giorno sarà la nostra economy, quella di una società il più possibile decarbonizzata, di una società pulita e smart che sappia risparmiare e riciclare per crescere nel rispetto dell’ambiente” ha concluso Degani. 

La presentazione del Report cade ad un anno dalla firma del Protocollo per il prelievo straordinario di PFU nella Terra dei Fuochi, accordo che ha permesso -grazie a risorse messe a disposizione da alcuni Soci Ecopneus- la rimozione nelle Province di Napoli e Caserta di oltre 8.500 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso abbandonati, sottraendoli all’utilizzo criminale come combustibile per i roghi di rifiuti tossici. Oltre agli interventi nella Terra dei Fuochi, dal 2011 ad oggi Ecopneus ha portato a termine altre 9 operazioni di prelievo da stock storico, rimuovendo complessivamente oltre 41.000 tonnellate di PFU, completamente a proprio carico.


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