In Umbria cala la produzione dei rifiuti e si dice no alla costruzione del termovalorizzatore
Il quantitativo annuale di rifiuti raccolti in forma differenziata supera il volume di quelli indifferenziati e non è più necessario realizzare un nuovo impianto di trattamento termico.
La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore all’Ambiente Silvano Rometti, ha preadottato nella seduta di ieri l’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti con cui si prende atto della notevole riduzione della produzione di rifiuti in Umbria e si pongono le basi per il superamento della prevista realizzazione di un nuovo impianto di termovalorizzazione dei rifiuti.
“In pochi anni la produzione complessiva dei rifiuti è diminuita di oltre 100mila tonnellate l’anno rispetto alla previsione originaria contenuta nel Piano approvato nel 2009 – rileva l’assessore – Il costante contenimento dei rifiuti prodotti e la notevole crescita della raccolta differenziata che ha fatto sì che nel 2013, con un dato medio regionale del 50 per cento, il quantitativo annuale di rifiuti raccolti in forma differenziata per la prima volta superasse il volume di quelli indifferenziati non fanno più ritenere necessario realizzare un nuovo impianto di trattamento termico che avrebbe notevoli costi e quindi ricadute negative sulla tariffa a carico del cittadino”.
Nel provvedimento preadottato dalla Giunta regionale “è previsto – spiega Rometti - l’adeguamento e il potenziamento degli impianti di trattamento meccanico-biologico (“tmb”). Sarà potenziato il trattamento della frazione organica dei rifiuti e anche quello della frazione secca dei rifiuti non differenziati finalizzato all’ulteriore recupero di materia e, limitatamente alla parte non recuperabile, anche al recupero di energia”.
“Gli impianti attuali – prosegue l’assessore - potranno produrre combustibile solido secondario (“css”) da utilizzare in impianti ubicati fuori regione. Dalla vendita di questo combustibile si otterranno ricavi che, insieme ai minori costi rispetto allo smaltimento in discarica, produrranno benefici economici a vantaggio di una riduzione delle tariffe”.
L’adeguamento del Piano regionale “conferma l’impegno a raggiungere l’obiettivo del 65 per cento della raccolta differenziata, proseguendo secondo gli indirizzi del Piano e con le azioni per la sua attuazione, quali la più ampia diffusione della raccolta ‘porta a porta’, che hanno mostrato la loro efficacia. Al conseguimento di questo obiettivo, secondo quanto previsto nel testo ora preadottato, concorrerà la realizzazione di impianti pubblici o privati di recupero dei rifiuti ingombranti e dei rifiuti provenienti dallo spazzamento stradale”.