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Plastica: un nuovo studio che preoccupa

Plastica: un nuovo studio che preoccupa

Un nuovo Rapporto del World Economic Forum ci mette in guardia: tra meno di 30 anni, ci sarà più plastica che pesce nei nostri oceani.

La maggior parte degli imballaggi in plastica viene utilizzato solo una volta: borse, borsine, sporte, sportine in plastica sono utilizzate come usa e getta e non vengono impiegate nuovamente per gli altri acquisti. Questo è un grosso problema ecologico ed economico: infatti il 95% del valore del materiale di imballaggi in plastica prodotta nel mondo, pari complessivamente ad una cifra compresa tra 80 miliardi di $ e 120 miliardi di $ si perde ogni anno. Inoltre, questi imballaggi in plastica si disperdono negli ambienti e, se proseguirà questo trend, lo studio sostiene che entro il 2050, gli oceani conterranno in termini di peso più plastica che pesci. Per questi motivi, il World Economic Forum sostiene che si debba ripensare il futuro della plastica in un’ottica di economia globale in cui la plastica non diventi un rifiuto. Il rapporto si basa su principi di economia circolare e prevede un ripensamento di fondo per la vita degli imballaggi in plastica: un nuovo modello basato sulla creazione di efficaci percorsi post-impiego per le materie plastiche, che possano prevenire la perdita di materie plastiche nei sistemi naturali, in particolare negli oceani; e cerca di trovare alternative al petrolio greggio e gas naturale come materie prime per la produzione della plastica. Il rapporto The New Plastics Economy: Rethinking the Future of Plastics realizzato nell'ambito del progetto Mainstream, una collaborazione tra la MacArthur Foundation Ellen e il World Economic Forum, con il supporto analitico di McKinsey & Company, ritiene che l'uso della plastica sia aumentato di dieci volte negli ultimi cinquanta anni e si prevede che raddoppierà ancora nei prossimi 20 anni. Mentre plastica e imballaggi in plastica sono parte integrante dell'economia globale e forniscono indubbiamente molti benefici, il rapporto mostra che la catena del valore (l’insieme dei processi che costituiscono l’intera filiera) attualmente comporta svantaggi significativi.

"I modelli lineari di produzione e consumo sono sempre più in discussione nel contesto in cui operano. Questo rapporto fornisce un modello per realizzare il cambiamento sistemico di cui la nostra economia ha bisogno nel lungo periodo, dimostrando come i principi dell’economia circolare possono essere applicati anche ai flussi globali della plastica”, ha detto Ellen MacArthur della Ellen MacArthur Foundation.


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