Le nuove sfide di TOMRA
In che direzione sta andando il mercato del riciclaggio per TOMRA? Intervista a Fabrizio Radice, direttore commerciale e marketing di TOMRA Recycling.
Tomra non ha bisogno di presentazioni e neppure Fabrizio Radice, nominato Global Sales & Marketing Director di TOMRA Sorting Recycling che ha consolidato un’esperienza ventennale a livello dirigenziale nello sviluppo di reti commerciali e marketing internazionali, specialmente nel settore B2B, all’interno di importanti multinazionali quali PHILIPS, Yageo, FLIR e, più di recente, AGILENT.
Recycling Industry è andato a intervistarlo per capire come il nuovo direttore si occuperà dello sviluppo e dell’implementazione della strategia commerciale e di marketing di breve e lungo periodo per la divisione Recycling di TOMRA. Nata come TITECH Autosort, TOMRA Sorting Recycling è il frutto di un progetto di Ricerca e sviluppo iniziato nel 1993 dal Gruppo TOMRA Sorting, leader nel settore della selezione a sensori per l’industria alimentare e mineraria, con oltre 110 anni di esperienza e più di 10.500 unità installate in oltre 80 paesi.
Recycling Industry: Dr. Radice, TOMRA è un marchio conosciuto che negli ultimi anni ha fatto molti progressi in mercati e segmenti differenti, tra cui quello del riciclaggio di cui lei è diventato da febbraio 2017 direttore commerciale e marketing. Con che spirito ha intrapreso questo ruolo?
Fabrizio Radice: Sono entusiasta di iniziare questa importante sfida a livello internazionale e sono fiero di essere entrato nell’azienda leader di mercato nel settore del riciclaggio. È un onore per me poter collaborare con questo eccellente team Globale di Marketing e Vendite. Il settore “recycling” è in fermento e ci sono ancora tanti materiali che possono essere riciclati e che permetteranno una crescita del business dei nostri clienti.
Recycling Industry: A livello operativo come pensa di approcciare il mercato del riciclaggio?
Fabrizio Radice: Stiamo cercando di organizzarci per una copertura territoriale più efficace dividendo i mercati maturi, dove sono presenti già delle filiali e dove vendiamo direttamente, dai mercati emergenti, dove stiamo cercando di far crescere il business e il marchio Tomra attraverso una migliore penetrazione territoriale con distributori o agenti in loco.
Recycling Industry: Ci sono mercati in particolare dove volete investire maggiormente?
Fabrizio Radice: L’Asia e i mercati emergenti del sud America, anche se Russia e Brasile stanno soffrendo, potrebbero essere un mercato potenziale per noi. La Cina potrebbe essere interessata nel prossimo futuro da restrizioni nell’import di rifiuti e se questo importante bacino non dovesse più assorbire ingenti quantità di rifiuti, dobbiamo capire quali mercati sono pronti ad importarli.
Recycling Industry: TOMRA investe molto in ricerca e sviluppo. In una intervista ad Ecomondo 2016, Christoph Bach ci spiegava che circa l’8% del fatturato annuo viene speso in attività di Ricerca e Sviluppo. Dove sta portando questa ricerca?
Fabrizio Radice: Vogliamo essere precursori nel trend di mercato: lavoriamo per costruire macchinari e tecnologie per fare il sorting di nuovi materiali o di materiali che adesso non vengono avviati a recupero. Per questo siamo leader di mercato e vogliamo continuare ad esserlo. Vogliamo essere sempre più vicino alle esigenze del cliente per capire quali materiali possono essere recuperati dagli scarti e creare quindi nuovi ricavi dagli scarti. Lavorare in ricerca e sviluppo fianco a fianco al cliente ci permetterà di sviluppare nuove macchine dotate di alta tecnologia capaci di intercettare materiali che oggi non sono ancora recuperabili e possono aprire nuovi mercati di business.
Recycling Industry: Sostenibilità ambientale ed economia circolare sono concetti cui le grandi aziende guardano con interesse esponenziale. Vede un futuro in questo settore?
Fabrizio Radice: Si, seguiamo con interesse questo ambito. Essere environmental friendly oggi è molto importante per l’identità dei grandi marchi. Crediamo che si possano aprire delle nicchie di mercato presso le multinazionali (pensiamo ad Ikea o Henkel per esempio) che saranno in grado, per alcuni processi di produzione, di chiudere il cerchio dell’economia circolare presso i propri stabilimenti. Con l’introduzione delle nostre tecnologie, il passaggio da economia lineare a economia circolare è più semplice.