Rifiuti e raccolta differenziata: criticità nella gestione degli scarti di lavorazione
Continuano ad aumentare le criticità inerenti la gestione degli scarti di lavorazione derivanti dalla selezione meccanica dei rifiuti da raccolta differenziata (CER 19 12 12).
Riportiamo il comunicato stampa di UNIRIMA (Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri) sulle criticità di gestione degli scarti di lavorazione derivanti dalla selezione della raccolta differenziata di imballaggi cellulosici:
Agli impianti di recupero delle imprese associate ad UNIRIMA vengono conferiti prevalentemente carta e cartone provenienti dalle raccolte differenziate dei Comuni nonché da altre raccolte differenziate di attività commerciali e industriali. Dalle attività di selezione e recupero di questi rifiuti finalizzate alla produzione di materia prima secondaria, derivano scarti non riciclabili qualificati come rifiuti speciali non pericolosi (CER 19 12 12) e destinati al recupero energetico (inceneritori) o allo smaltimento in discarica.
Per avere un corretto inquadramento e dimensione del settore riportiamo i recenti dati pubblicati dall’ISPRA nel rapporto “Rifiuti Speciali”: la produzione relativa all’anno 2016 dei rifiuti speciali non pericolosi si attesta 125,5 milioni di tonnellate, cioè 2.070,9 kg/abitante per anno (la produzione pro capite dei rifiuti urbani è pari a 497,1 kg/ab*anno).
Quelli ricadenti nel Capitolo 19 – rifiuti prodotti dal trattamento dei rifiuti – sono pari a 37.683.868 tonnellate e comprendono anche quelli provenienti dal trattamento dei rifiuti urbani. Si tratta quindi di una quantità ben superiore alla produzione dei rifiuti urbani che risulta pari a 30.116.605.
I rifiuti di questo capitolo sono in aumento rispetto all’anno precedente per l’incidenza dei rifiuti speciali del sub-capitolo “19 12” – rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti. Se si scende ancora di più nel dettaglio i rifiuti classificati con il CER 19 12 12 rappresentato circa il 29% del totale dei rifiuti del capitolo 19, per un quantitativo complessivo pari a circa 10,8 milioni di tonnellate ed un incremento del +2,2% rispetto al 2015.
Mentre i dati ISPRA evidenziano il costante aumento della produzione di tali rifiuti, le capacità degli impianti di destinazione che devono riceverli si stanno drasticamente riducendo con conseguente esponenziale incremento delle difficoltà da parte delle imprese del nostro settore nell’allocare tali scarti di lavorazione.
UNIRIMA sta ponendo da mesi l’attenzione su tali criticità nei momenti di confronto pubblici, a mezzo stampa e nei rapporti con le Istituzioni, in ultimo nell’Assemblea pubblica del 26 giugno u.s. tenutasi in Confindustria a Roma.
Evidenziamo come il CER 191212 costituisca una parte considerevole degli scarti di lavorazione non riciclabili derivanti dalla selezione meccanica dei rifiuti urbani conferiti agli impianti di recupero e – pur essendo qualificati come rifiuti speciali – tale flusso deve essere gestito in maniera tale da consentire la corretta e ordinata chiusura del ciclo dei rifiuti urbani ed evitare emergenze dovute alla carenza di programmazione.
Ribadiamo come sia fondamentale intervenire con urgenza al fine di prevenire danni per l’economia di tutta la filiera del riciclo della carta, per i sistemi pubblici di raccolta differenziata e con possibile rischio per l’ambiente.