Una nuova era per i rifiuti da demolizione e costruzione
Si è sempre alla ricerca di soluzioni efficaci per lo smaltimento dei rifiuti da costruzione e demolizione. Ma se queste soluzioni fossero proprio sotto il nostro naso (o davanti ai nostri occhi)? Spesso si tratta solo di cambiare prospettiva e capire che i rifiuti da costruzione e demolizione non sono rifiuti inutili, anzi. Sono da considerare una risorsa enorme, ancora da sfruttare appieno. Il modo in cui vengono processati necessita quindi di un nuovo punto di vista.
Un punto di vista che, se ci sia guarda attorno, è semplice e alla portata di tutti. Quale? L’unione fa la forza! Sempre più persone al mondo condividono la loro esperienza per aiutare gli altri a ottenere un risultato migliore. E lo stesso vale anche per il riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione. In fin dei conti l’ambiente in cui si vive e condivide potrà solo che trarre vantaggio da un processo di riciclo più semplice. La discarica, quindi, non è la soluzione. Sì, perché il riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione è semplice: per prima cosa il materiale viene separato. Poi viene ridotto di volume. Poi si separano i metalli e si divide la parte fine. Il fatto è che la riduzione volumetrica tramite frantumazione è considerata una fase critica per diversi motivi. Ed è qui che entra in gioco l'esperienza di chi ha già trovato un modo semplice ed economico per farlo. E lo condivide con gli altri. Facendo nascere una nuova era.
Caso 1
Il rinforzo in acciaio nei pali di cemento è stata un'innovazione sensazionale del 19° secolo. Le barre in acciaio danno forza al cemento armato. Il problema diventa smaltire questi pilastri e tutti i detriti in generale che contengono ferro, perché lo smaltimento spesso diventa lungo e costoso. In Francia, nei Pirenei, l’uso combinato di una benna frantoio BF80.3 con deferizzatore e un escavatore New Holland si è rivelata la soluzione ideale al problema dello smaltimento di traversine ferroviarie accumulate nel tempo. La benna frantoio MB funziona con qualsiasi marca di escavatore, utilizzandone il sistema idraulico. Consente quindi di trattare facilmente il materiale che fino a ora era considerato un rifiuto difficile da smaltire, rendendolo una fonte di nuovo reddito. L'alternativa nel mercato data dalla benna frantoio a mascelle di MB rappresenta il modo economico per separare il calcestruzzo dal ferro. Per facilitare l'operazione di carico si può riempire la benna usando una pinza MB e lasciare che le mascelle e la gravità facciano il resto. In alternativa, un operatore esperto può caricare la benna frantoio semplicemente manovrando l’escavatore. Con il deferizzatore installato sulla frantoio poi, diventa più facile separare e recuperare le parti in metallo.
Caso 2
Brasile – Un grande cumulo di pali della luce giaceva come rifiuto inutilizzato in un magazzino, proprio per la grossa difficoltà di come smaltirlo. Ma con l'aiuto di una benna frantoio BF60.1 montata su un case CX130B, questi vecchi pilastri si sono trasformati in una fonte di reddito: sono stati frantumati facilmente e con velocità e il ferro estratto è stato poi rivenduto. Un frantoio tradizionale non avrebbe potuto trattare questi pali, perché il ferro avrebbe potuto danneggiare il loro costoso nastro trasportatore. Chi utilizza un benna frantoio MB quindi ha davvero l'opportunità di giocare d’anticipo, velocizzando i tempi e mantenendo un budget concorrenziale, anche in lavori considerati impegnativi. Un altro modo per facilitare il recupero di materiale inerte con i frantoi tradizionali è quello di introdurre nel frantoio materiale uniforme. Questo si ottiene semplicemente usando materiale lavorato in precedenza con la benna frantoio e/o con la benna vagliante MB.
Caso 3
Parigi (Francia), l’unione fa la forza. Non c’è citazione più adatta di questa nel caso si vogliano ottenere pezzature diverse in tempi record risparmiando allo stesso tempo i costi di produzione. Come nel caso della benna frantoio BF135.8 che, installata su un escavatore Volvo E700, frantuma blocchi di silicio direttamente su impianto di vagliatura già presente in cava. Di solito l’operazione di riduzione volumetrica necessita di ampi spazi per manovrare i grandi impianti e l’uso di più attrezzatture per il carico e scarico del materiale. Ora con una benna frantoio attaccata a un escavatore si può lavorare in spazi ridotti. Inoltre i siti di estrazione stanno cambiando, i programmi di lavoro sono serrati e l'impegno per la sicurezza è cruciale. Nel caso francese la benna frantoio BF135.8 consente di lavorare in totale sicurezza. Dopo l’estrazione, la silice deve essere ridotta di dimensione per poter poi essere trattata. La frantoio MB semplicemente raccoglie il materiale e con le mascelle regolate a 0/120 lo frantuma direttamente nella bocca del vaglio. Praticamente l’operatore gestisce l’intera filiera in modo sicuro dalla cabina dell’escavatore.
Caso 4
Quando le cave hanno estensioni enormi è necessario disporre di macchinari pratici. In Messico ad esempio il macchinario ideale in una grande cava di calcare è stato identificato in una vagliante MB-S18 montata su un Caterpillar 336D. Separando in precedenza il materiale e utilizzando una sola macchina operatrice non solo si aumenta il tasso di produzione oraria, ma si riducono i costi al minimo. Oggi nelle cave il fattore della logistica rappresenta un fattore sempre più problematico. Per raggiungere gli impianti fissi per trattare il materiale è necessario fare molti viaggi. MB offre una soluzione a questo problema con macchinari flessibili e innovativi. Sin dagli albori, l’umanità ha cercato modi di operare sempre più produttivi. Ogni sfida richiede soluzioni specifiche, quindi le possibili combinazioni per portarle a termine sono innumerevoli. Molti ancora non sanno quale sia quella adatta al loro cantiere. Forse basterebbe dare un'occhiata a quello che le macchine MB fanno nei cantieri del mondo per poter capire la chiave di svolta.