Una nuova tecnologia per il riciclo delle schede elettroniche dei RAEE
Il riciclo dei rifiuti elettronici: intelligenza artificiale e meccatronica le soluzioni adottate dalla start-up Greenvincible s.r.l.
Nel più vasto mondo dei RAEE le schede elettroniche sono certamente tra i rifiuti più interessanti.
Oro, argento, platino e una miriade di altri minerali dai nomi strani, sono i metalli che si possono recuperare dalle schede logiche che gestiscono gli apparecchi elettronici che, sempre con più frequenza, mandiamo in discarica. Una vera e propria miniera urbana a nostra disposizione.
Nel nostro paese, purtroppo, il recupero di metalli preziosi e terre rare dai RAEE è un’attività in netto ritardo rispetto ad altri Paesi, complice una serie di fattori che non contribuiscono sicuramente a rendere profittevole l’impresa.
Anche quei pochi esempi di riciclaggio, che si proclamano “innovativi”, non soltanto sono inefficienti in termini di materiali estratti, quanto sono energivori e generano scarti di lavorazione pericolosi per l’ambiente che devono essere inertizzati, risultando in definitiva economicamente poco sostenibili.
La Greenvincible, partendo da questi assunti, punta, attraverso l’uso di una nuova tecnologia completamente Green, a sovvertire il paradigma del settore trasformando i rifiuti elettronici in opportunità.
La start-up, nata dall’idea di 4 imprenditori Calabresi, con una vasta esperienza internazionale nel settore industriale, ha brevettato un processo con 18 privative che riesce a sfruttare al massimo la potenzialità delle schede elettroniche.
La caratteristica del processo, denominato RaeeCycling, risiede principalmente nell’uso di un sistema di controllo centrale basato su logiche predittive, in grado di gestire le varie fasi di lavorazione, attraverso un comportamento adattativo grazie ad una forma di intelligenza e conoscenza dei prodotti e degli eventi. Oltre all’infrastruttura software rientrano nel processo anche una stazione di catalogazione delle schede, e di una stazione di pre-smontaggio che utilizza un processo di brasatura inversa in grado di preservare l’integrità della componentistica (transistor, socket, eprom ecc.), che può essere riutilizzata. Completa il processo un sistema di separazione capace, non soltanto di estrarre oltre il 95% dei materiali (metalli e non) che compongono la scheda, ma anche di valorizzare il plastic mix residuo.
Il processo per la sua natura modulare e altamente adattativa, potrà essere utilizzato, anche, per il trattamento di matrici di altra natura (lampade, pannelli fotovoltaici, monitor LCD, cavi elettrici ecc.) prospettandosi così come banco di prova ideale per lo sviluppo dei processi di recupero dei metalli d’interesse strategico.
Il progetto, attualmente in fase di sviluppo, vede il coinvolgimento del centro di ricerca della facoltà di ingegneria dell’Università del Sannio, a cui è deputata la validazione di alcuni dei processi informatici e meccatronici del progetto e della Commodore Industries s.r.l. deputata allo sviluppo della infrastruttura informatica.
"Il nostro processo consente non soltanto di sfruttare l’enorme quantità di schede elettroniche presenti nei RAEE, trasformando quello che è considerato un rifiuto in una preziosa risorsa, ma consente di farlo senza creare pregiudizio all’ambiente. Eliminare gli scarti di lavorazione come fumi, polveri, ceneri e fanghi è stato il nostro principale obiettivo, non soltanto per distinguerci dalle tecnologie attualmente in uso ma anche per rendere economicamente più conveniente investire in questo settore. Riteniamo che si tratta di un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi posti dall’Unione Europea con il Critical Material Act del marzo 2023” - commenta Alessandro De Gaetano Amministratore unico di Greenvincible s.r.l.
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