Il RENTRi, il Registro elettronico per la tracciabilità dei rifiuti, è operativo
Registrate al nuovo sistema, partito a fine 2024 e operativo dal 13 febbraio, 153.000 unità locali: gran parte sono imprese ed enti produttori di rifiuti. Pichetto: Partenza incoraggiante.
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Sono 153.000 le unità locali, appartenenti a 79.000 operatori economici, che si sono iscritte al R.E.N.T.Ri, il Registro elettronico per la tracciabilità dei rifiuti entrato in vigore a metà dicembre 2024 e che ha visto l’avvio della piena operatività lo scorso 13 febbraio. In poco più di 7 giorni, sono già stati vidimati digitalmente tramite il sistema R.E.N.T.Ri circa tre milioni di formulari e 94.000 registri di carico e scarico, per complessive 180.000 movimentazioni comunicate al portale.
Il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRi) è lo strumento, istituito con DECRETO 4 aprile 2023 n. 59, su cui il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica fonda il sistema di tracciabilità dei rifiuti e prevede la digitalizzazione dei documenti relativi alla movimentazione e al trasporto dei rifiuti.
Chi si deve iscrivere al RENTRi?
Gli operatori rientranti in queste categorie:
- impianti di recupero e smaltimento di rifiuti,
- trasportatori e intermediari di rifiuti,
- imprese con più di 50 dipendenti che producono rifiuti pericolosi oppure rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, artigianali e dal trattamento di rifiuti, acque e fumi.
Nel portale online dedicato al RENTRI (https://www.rentri.gov.it/supporto) sono disponibili una grande quantità di strumenti informativi, soprattutto videotutorial, che aiutano le imprese nell’adempimento normativo.
Il nuovo sistema, gestito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con il supporto tecnico operativo dell’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali e di Unioncamere per la gestione del sistema informativo centrale, comincia con un incremento di iscritti del 100% rispetto alle stime previste. La gran parte dei soggetti iscritti sono imprese ed enti produttori di rifiuti, registrati in 136.000, oltre 34 mila dei quali in forma volontaria in quanto non tenuti all’obbligo. Sono 32.000 le unità locali che svolgono attività di trasporto, circa 16.000 gli impianti di recupero e smaltimento, 3.700 i centri di raccolta urbani e 6.700 gli intermediari per un totale di 194.000 unità locali considerando che ogni unità locale può svolgere diverse attività.
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