Modena, on line le imprese che recuperano rifiuti speciali
Già accessibili tramite il sito della Provincia oltre 100 ditte modenesi che gestiscono rifiuti speciali di origine industri
Un elenco di oltre 100 ditte modenesi che gestiscono rifiuti speciali di origine industriale è ora disponibile sul sito della Provincia di Modena (www.provincia.modena.it, cliccando sui servizi on-line per imprese ed enti). Si tratta di un primo elenco, degli oltre 200 impianti presenti, contenente le informazioni sulle ditte che finora hanno consentito la pubblicazione.
L'obiettivo della pubblicazione è quello di rendere più agevole il conferimento da parte delle imprese dei rifiuti prodotti e l'individuazione da parte delle ditte che si occupano di smaltimento e recupero.
Per gran parte delle imprese vengono indicate anche tutte le tipologie di rifiuto gestite, mentre per le altre, quelle autorizzate con Autorizzazione integrata ambientale (Aia) a effettuare operazioni di recupero di rifiuti, si rimanda per ulteriori informazioni al portale Aia-Ippc della Regione.
Recuperano, tra l'altro, mattonelle, scarti da attività di costruzione, imballaggi in carta e cartone, vetro, polveri, materiali ferrosi, rifiuti organici e plastici, legno, toner, batterie, cavi, veicoli dismessi, solventi fino ai grassi commestibili.
I rifiuti speciali prodotti nel modenese ammontano a quasi a oltre un milione e 800 mila tonnellate (dato 2010); provengono da attività industriali, artigianali, commerciali e agricole, cioè da utenze non domestiche. Di questi, in base ai dati più recenti, solo circa 80 mila tonnellate sono classificati rifiuti pericolosi e vengono smaltiti secondo apposite procedure.
Gli speciali sono rifiuti da gestire in regime di libero mercato e non è previsto il principio di autosufficienza provinciale come per gli urbani. Tuttavia alla pianificazione, in passato di competenza della Provincia ora della Regione, spetta di prevedere attività e fabbisogni necessari ad assicurare lo smaltimento e il recupero in luoghi prossimi a quelli di produzione, al fine di ridurre le esigenze di trasporto e l'impatto sull'ambiente. Una quota minima finora è finita nel termovalorizzatore (autorizzato a trattare una quota massima annua di rifiuti speciali di 50.400 tonnellate), mentre la maggior parte è stata recuperata in imprese del settore o è finita in discarica.
Diversamente dai rifiuti urbani, infatti, per i rifiuti speciali la responsabilità è a carico del produttore. Questi rifiuti possono essere recuperati o smaltiti anche fuori provincia così come rifiuti da altre province o regioni possono essere gestiti nel modenese.